Dopo la morte di un animale domestico, spesso, le frasi fatte aiutano a proteggersi dalle decisioni e dai giudizi degli altri
“Se smetto di soffrire, allora lo dimentico” “Non prenderò mai un nuovo animale perché ho sofferto troppo”
Ti ricorda nulla? Si tratta di frasi fatte molto frequenti dopo la morte di un animale domestico. Magari le hai usate anche tu.
Le convinzioni di questo tipo, però, vengono definite “limitanti” perché di fatto, col loro senso e significato, limitano la vita di una persona se attuate nel quotidiano.
E allora viene da chiedersi dove ti stiano portando le tue convinzioni e perché tu stia usando queste frasi fatte. Che cosa ti impediscono di vivere?
Perdita di un animale: darsi sofferenza per confermare l’amore
Come affrontare la morte di un animale domestico? Spesso, da una parte, si sceglie la tristezza per non tradire la memoria di chi se n’è andato. Dall’altra, invece, ci si impone di gestire i propri confini intimi. La sofferenza diventa quindi una sorta di protezione dall’amore: da una parte, ha bisogno di essere sottolineata; dall’altro, diventa accusa.
Uno degli aspetti di cui raramente si parla in relazione al lutto, infatti, è l’uso del dolore come manipolazione. Nell’ambito del coaching, si parla di evitamento: che cosa stai evitando, quando metti in atto certi comportamenti dopo la morte di un animale?
- Che cosa eviti quando ti tieni un passo indietro all’amore?
- Che cosa può succedere, se smetti di amare soffrendo?
- Chi diventi, se non soffri?
- Come sarebbe la tua vita, con la libertà?
Frasi fatte sui cani: davvero devi giustificarti per quello che senti?
Le frasi fatte hanno spesso la funzione di gestire gli spazi nelle relazioni con gli altri. Una frase fatta, ad esempio, può tenere a distanza qualcuno di sgradito o si può usare per evitare un certo argomento.
Ma hai davvero bisogno di giustificarti con gli altri per le tue scelte su chi, quando e come vuoi amare? (Spoiler: no)
Nel coaching si parla di incontro al confine. Il confine è il limite vitale quando ci si mette in relazione con gli altri. Qual è il tuo confine, quando si tratta di adozioni di animali? Chi può giudicare le tue scelte? Quanto ti giudichi per i tuoi desideri? Che cosa faresti se non ti giudicassi?
Come superare il dolore per la morte di un cane?
Una delle prime cose da fare è accettare i propri sentimenti e chiedere, se necessario, un supporto. Ma anche liberarsi del giudizio altrui è un fattore utile. Nel mondo animale, infatti, il giudizio è onnipresente.
Ci sarà sempre, infatti, chi giudica:
- te, come proprietario;
- il tuo animale;
- le tue competenze o le tue scelte casalinghe, nutrienti e veterinarie;
- come trasporti i tuoi animali in auto;
- quanta libertà lasci loro e come;
- se raggiungi o no risultati eccellenti nelle competizioni.
E ci sarà, infine, anche chi sminuisce il tuo dolore per la perdita di un animale domestico, giudicandolo meno importante e sottovalutandolo.
La soluzione, quindi, qual è? Sospendere il giudizio quando si tratta del tuo lutto per un animale e dare un confine alle persone che ti giudicano.
Più ti autorizzi al sentire, alla sincerità e alla trasparenza, meno avrai bisogno delle frasi fatte per proteggere la tua zona di comfort. La potrai abitare con naturalezza e la potrai esplorare fino a quando sentirai la volontà di starci o di allargare i tuoi orizzonti.
Una volta elaborato il lutto per la morte del tuo animale domestico, infine, ti verrà più facile aprire nuovamente il cuore e accogliere un altro animale nella tua vita, a cui riservare amore e tenerezza.